Riportare in una relazione ciò che le persone dicono quando vengono a colloquio, sembra un gioco da ragazzi, ma non lo è. Né lo è scegliere la distanza tenere dai fatti o il punto di vista della narrazione, tenendo conto delle responsabilità deontologiche, giuridiche o semplicemente di autorevolezza professionale insite nella scrittura dell'assistente sociale.
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