Non hanno un ruolo e non hanno un posto. Non hanno neppure un nome che le definisca: quello che c’è suona dispregiativo in tutte le lingue e la loro rappresentazione nell’immaginario collettivo decisamente poco edificante.
Seconde mogli o compagne di uomini già padri, sono le cattive delle fiabe: le matrigne, donne egoiste, altere e perfide.