Niente è per sempre e anche nel lavoro a volte capita di cambiare azienda o mansioni, o tutte e due. E il cambiamento si sa, a volte entusiasma, altre (più spesso) spaventa.
Che sia frutto di una scelta verso un lavoro fantastico, o dettata da “forze maggiori” senza grandi certezze sul futuro, occorrerà comunque salutare colleghi e contatti nel modo giusto, cioè con stile.
Puoi invitarli tutti a cena, a una grigliata, o in un locale per un brindisi collettivo, come ha fatto quel gran figo di Paolo Iabichino, che ha portato i suoi colleghi di Ogilvy al Blue Note, per un saluto di congedo dopo 18 anni fatti insieme. Se ti senti meno estroso, mani alla tastiera e scrivi (con stile!) Ma, come dicevano le nonne, mai andar via senza salutare! Ecco, allora, i suggerimenti della [nonna della] formica:
Scrivi un messaggio ufficiale di saluto e informa della tua prossima partenza i contatti di lavoro più prossimi: collaboratori, pari, senior manager, clienti interni e esterni, e così via. E se lo ritieni, fai in modo da poter continuare a comunicare con loro in futuro.
Per esempio, ecco cosa mi ha scritto Maria pochi giorni fa:
Usa una “comunicazione verso” e non una “comunicazione via da”: Maria, per esempio, va verso “nuove avventure” e non “se ne va da questo postaccio”. Come lei, anche tu usa parole positive: avventure bellissime, restare in contatto, nuove opportunità; insomma apri sul futuro in modo concreto, forte dell’esperienza che hai maturato e della qualità della relazione col destinatario. E sappi che Maria non non cambia lavoro per scelta, ma (correttamente) non scrive nemmeno una parola negativa a riguardo. Critiche, sarcasmo, ansia: quelle, sono da evitare come le pozzanghere!
Se scrivi a un gruppo, esprimi ringraziamenti generali per il supporto, in cui ciascun lettore si possa ritrovare. Se scrivi a singoli, personalizza maggiormente il tuo messaggio facendo leva sulla tua relazione e il lavoro svolto insieme; in questo caso non servono frasi di circostanza né retorica, ma le cose condivise negli anni, i ricordi. Insomma, un po’ di cuore!
Anche se il cambiamento ti fa sentire comodo come con un paio di scarpe strette ai piedi, tu sei comunque un professionista con competenze, contatti e informazioni da condividere. Non serve spargere sale per ripicca: è davvero poco elegante.
Così le persone potranno rimanere in contatto con te. Scegli tu quali fornire: personali, professionali, social, eccetera.
Per chi non riceve il tuo saluto ufficiale, il solo modo per venire a sapere che non sei più lì è la risposta automatica ai messaggi mail. Un po’ come quando si va in ferie! Anche qui, che il cambiamento sia voluto o coatto, il messaggio dovrebbe sempre essere positivo. Ecco un esempio:
Ricapitolando:
a. dichiara di aver lasciato l’azienda
b. segnala chi ti ha sostituito
c. invita, se vuoi, a rimanere in contatto con te
d. racconta, se vuoi, cosa stai facendo ora. Questa informazione, ovviamente, non dovrebbe non deve recare danno al tuo datore di lavoro: portarsi via il portafoglio clienti non è stilosissimo, anche se a volte si fa. Insomma, se proprio vuoi, almeno non usare la mail, ecco…
E naturalmente, in bocca al lupo!