Il blog di Parolegagliarde Leggi, commenta, condividi

2021: perché saper scrivere è ancora la strategia vincente

Gennaio 16, 2021

Foto di David Travis, Unsplash

Il tema del benessere nelle organizzazioni aziendali non è certo una novità: da anni se ne occupano gli addetti ai lavori, per lo più studiosi di scienze organizzative e sociali.

Da un anno a questa parte, però, ognuno di noi ha vissuto sulla propria pelle il cambio di paradigma innescato dal distanziamento sociale e dal bisogno di tutelarsi, e il lavoro oggi sembra completamente diverso rispetto a un anno fa.

La maggior parte delle aziende ha dipendenti che lavorano da remoto e addirittura alcuni giganti della tecnologia come TwitterDropbox hanno affermato che i loro team potranno continuare a lavorare da remoto per sempre: la tecnologia è matura, i vantaggi sono innumerevoli e le abitudini acquisite nell’emergenza della pandemia, quando ci saremo stabilizzati, saranno diventate tratto culturale.

Ci muoveremo, allora, in un nuovo paradigma nel quale dovremo necessariamente creare nuove abitudini: non si possono trasportare in una dimensione nuova quelle che appartengono al passato. Sarà, per esempio, necessario ri-orientare completamente il rapporto capo-collaboratore, verso un impianto basato sulla fiducia nell’altro e su una leadership empatica, anziché di controllo delle persone, costruita sull’ingaggio di ciascuno. E costruire un nuovo modo di entrare in relazione con l’altro: con il collega, il fornitore, il cliente.

Tutto questo si fonda su uno strumento potentissimo, il più potente di quelli a nostra disposizione: le parole.

Ne abbiamo già fatto esperienza in questi mesi: il successo nel lavoro a distanza dipende dalla qualità della comunicazione. Ma è una gran fatica. La maggior parte di noi trova le riunioni online estremamente faticose e non solo a causa di problemi tecnici o di connessione: interventi prolissi, ritmi poco incisivi, slide mal progettate possono causare più danni che benefici, senza contare l’importanza che la scrittura delle mail ha assunto ultimamente, nella gestione dei clienti interni ed esterni alle aziende.

Scrivere con efficacia non è più un optional – e lo sarà sempre meno – e sempre più strumento strategico, dato che si andranno riducendo le occasioni per parlare di un problema vis-à-vis o presentare progetti, prodotti o servizi davanti a un caffè.

Ecco tre azioni che si possono mettere in campo subito.

CREARE UN ARCHIVIO DI TESTI BEN FATTI

Alcune aziende con le quali mi è capitato di collaborare a lungo come Schneider Electric hanno già da qualche anno intuito l’importanza di avere a disposizione esempi di testi ben fatti: i documenti analizzati e riscritti da chi ha partecipato ai laboratori di scrittura sono stati raccolti in un archivio di testi cui ispirarsi successivamente con un corpus di indicazioni e suggerimenti per orientare la scrittura a una maggiore efficacia.

RAFFINARE LA QUALITÀ DELLE SLIDE

Nelle riunioni online, le slide acquistano un valore ancora maggiore rispetto a quelle in presenza. Il relatore non sempre è visibile  – solo alcune piattaforme, infatti, consentono di proiettare le slide e mantenere visibili le finestre di webcam – e così l’attenzione dei partecipanti è tutta focalizzata sulle slide. Se l’esposizione degli argomenti non è stata ben architettata o se gli elementi contenuti nelle singole slide sono troppi o mal raggruppati o organizzati in modo caotico, la fluidità del discorso ne risentirà e così pure l’attenzione del pubblico.

Meglio partire allora dal racconto di ciò che si ha da dire e scrivere un canovaccio e uno storyboard prima di aprire PowerPoint. Inizialmente sembrano due azioni insormontabili, ma nel giro di poco si trasformano in grandiose alleate!

THINKING ON PAPER

Scrivere: pensare sulla carta. A noi italiani fa sempre un po’ specie questo concetto così americano: ci

hanno insegnato a pensare prima di parlare e così pure prima di scrivere. Invece,

“La prima stesura la devi buttare giù col cuore e poi la riscrivi con la testa. Il concetto chiave dello scrivere è scrivere, non è pensare. Pesta su quei tasti per la miseria!”

Sono questi i consigli che William Forrester dà al giovane protagonista di Scoprendo Forrester (un film cult).

Imparare a lasciar fluire le idee sulla carta è un’azione che si può rivelare molto efficace non solo per sostenere la scrittura creativa, ma addirittura per organizzare riunioni funzionali ed efficaci.

Questo è stato l’anno della videochiamata. Si è cercato in tutti i modi di ricreare nel mondo digitale le interazioni di quello analogico, ma è stato faticoso.

Una delle strategie di Amazon, adottata molto prima della pandemia, ci offre un modello interessante: quando i team devono illustrare un progetto, infatti, anziché creare presentazioni su slide, devono scrivere un promemoria di sei pagine da condividere prima e durante la riunione. Questa azione disciplinata li costringe a riordinare le idee in modo efficace per illustrare un argomento in modo chiaro e convincente.

Ora, non che tutti dobbiamo o possiamo adottare l’approccio di Amazon, ma sfruttare al meglio le opportunità che la scrittura offre è una strategia tutto sommato a basso costo con un ritorno, al contrario, molto alto; insomma, scrivere si fa stampella del pensiero: ne esalta la creatività, lo stimola a maggior rigore, e aiuta a ottenere migliori risultati.

ORA TOCCA TE

Fammi sapere quali nuove strategie di scrittura la tua azienda ha intrapreso nel corso di quest’anno e se ti portano a una maggiore chiarezza! Mi interessa sapere la tua esperienza.

E se vuoi, parlerò di questi temi in un ciclo di incontri organizzati da API-Associazione piccole e medie imprese di Milano.

C’è ancora posto e qualche giorno per iscriversi e impostare un 2021 un po’ meno faticoso del precedente. Ti aspetto!

Pubblica il tuo commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vuoi ricevere la mia newsletter?

La mia newsletter è piena di parolegagliarde: scrittura, riflessioni, risorse, cose come mi incantano e altre che mi fanno arrabbiare. In pratica: un po’ di fatti miei. La ricevi di solito a fine mese. Dimmi di sì!

Puoi cambiare idea in qualsiasi momento, cliccando sul link che trovi in fondo alle mie newsletter, oppure scrivendomi all’indirizzo info@francescagagliardi.it. Gestisco i tuoi dati come GDPR comanda, e come spiego qui. E i fatti che mi racconti, anche quelli li tengo per me. Cliccando il bottone qui sotto, mi dai il permesso di usare i tuoi dati per scriverti di tanto in tanto. Grazie!

Sottoscrivendo la newsletter sei consapevole che i tuoi dati verranno trasferiti e gestiti da Mailchimp. Qui trovi la Privacy Policy di Mailchimp.